Il 2018 è giunto ormai al termine e il mondo delle auto storiche è in grande fermento per capire quali saranno le nuove direttive che il Governo sceglierà di applicare a questo particolare settore dell’automobilismo, con la nuova Manovra Finanziaria, che dovrebbe essere varata tra pochi giorni.
Appassionati, addetti ai lavori e collezionisti si augurano che nel 2019 saranno introdotte nuove e migliori regole per questo mondo e che vengano risolte definitivamente alcune questione spinose come il pagamento del bollo per le ventennali e la circolazione limitata.
Durante il convegno organizzato da ASI Automotoclub Storico Italiano “Il Futuro dell’Automobilismo Storico”, che si è svolto lo scorso 20 settembre presso la Sala Koch del Senato, il Presedente di ACI Automobile Club Italia Angelo Sticchi Damiani, ai microfoni di Gentleman Driver TV, ha rilasciato una lunga intervista dove spiega qual è il punto di vista di ACI e quali sono le proposte di legge presentate al Governo per il migliorare l’automobilismo storico.
Come anticipato, la questione di maggiore interesse è sicuramente quella relativa al pagamento del bollo sulle auto ventennali, tassa introdotta dalla Legge di Stabilità del 2015, che ha generato da subito grande malcontento. ACI, da parte sua, per ovviare a questa problematica, ha stilato un disegno di legge che prevede l’abolizione della tassa anche per le macchine “più giovani”, come già avviene per le vetture trentennali, ma solo per alcuni modelli e marchi che vengono considerati “di pregio sportivo e tecnico”.
L’attuazione di questa normativa però andrebbe ad intaccare le casse delle Regioni che avrebbero meno entrate. Per compensare questo deficit, ACI ha pensato di proporre una soluzione alternativa che permetterebbe alle auto d’epoca radiate, di montare la targa originale, previo pagamento di un corrispettivo che, secondo indiscrezione, ammonterebbe a circa 1.000 euro.
Un altro aspetto su cui l’ACI sta provando ad intervenire, è quello che riguarda la libera circolazione delle auto d’epoca. Dato che il loro utilizzo non è quotidiano, ma limitato alle manifestazioni di settore, l’impatto sull’inquinamento risulta essere minimo e sarebbe illogico vietare il loro ingresso nei centri storici e nelle zone a traffico limitato.
Solo tra pochi giorni sapremo quale destino verrà riservato all’automobilismo storico, quali saranno le effettive normative che andranno a regolamentarlo e soprattutto cosa ne penseranno gli appassionati.